Huawei Mate X è stato l’assoluto protagonista del Mobile World Congress 2019. Ve ne abbiamo parlato nella nostra anteprima, e stiamo preparando altri contenuti di approfondimento che pubblicheremo nei prossimi giorni. Al di là comunque del modello specifico, non ci sono dubbi sul fatto che gli smartphone pieghevoli siano destinati a prendersi il palcoscenico del mercato nei prossimi mesi. Proprio su questo punto abbiamo incentrato l’intervista realizzata a Pier Giorgio Furcas, Deputy General Manager dell’azienda cinese.
“I 2.299 euro richiesti per il Mate X rappresentano un prezzo calzante con il livello tecnologico raggiunto. È bene però sottolineare come l’obiettivo di Huawei sia quello di far pagare all’utente quello che è il prodotto, a prescindere dal contorno. Ecco perché, al maturare della tecnologia, abbassiamo i prezzi di conseguenza, e presto potremo proporre smartphone pieghevoli alla portata di tutti” ha chiarito Furcas.
Del resto, il General Manager di Huawei ci ha rivelato un dato estremamente rilevate: lo sviluppo del Mate X è durato per oltre tre anni, con gli ingegneri che sono stati impegnati a progettare un sistema efficace per garantire l’apertura dello schermo ad “ali di falco”. Infatti, rispetto al Galaxy Fold di Samsung che si ripiega come fosse un libro grazie a una cerniera centrale, lo smartphone dell’azienda cinese presenta una parte fissa sulla destra in cui è stata inserita tutta la componentistica. È lo schermo stesso a piegarsi insomma.
Un altro passaggio chiave è senza dubbio quello legato alla spinta che gli smartphone pieghevoli potrebbero fornire all’intero settore, che ha vissuto un 2018 complicato. Recentemente Credit Suisse ha pubblicato un report secondo cui, nel primo trimestre del 2019, le spedizioni si assesteranno attorno ai 289 milioni di unità, il che significherebbe un crollo del 19% rispetto a quanto fatto registrare nel medesimo periodo dello scorso anno. C’è bisogno di una scossa, e il grande punto interrogativo, in ottica commerciale, attorno a prodotti come il Mate X e se siano in grado di fornirla.
“Questo lo decideranno gli utenti. Da sempre Huawei è estremamente attenta ai feedback dei propri acquirenti e dei potenziali tali. Fin dalla circolazione dei primissimi rumor attorno agli smartphone pieghevoli, ci siamo resi conto di quanto potessero interessare. Dopo di che, come sempre accade con una tecnologia nuova, verrà modellata e adattata a seconda delle richieste di mercato” ha spiegato Pier Giorgio Furcas.
Tutto questo senza dimenticare il tema del 5G. Mate X infatti potrà contare non solo sul processore Kirin 980, il medesimo visto sul Mate 20 Pro, ma anche sul modem Balong 5000, di cui vi abbiamo parlato direttamente da Pechino – a gennaio – all’evento di presentazione. Huawei è a lavoro affinché, al suo arrivo sul mercato, gli utenti possano sfruttare fin da subito il nuovo standard di rete attraverso lo smartphone pieghevole. Discorso valido anche per l’Italia, come ci ha confermato Isabella Lazzini, Retail & Marketing Director dell’azienda cinese, per cui è molto probabile che vengano stretti accordi direttamente con gli operatori telefonici.
Un qualcosa che avrebbe perfettamente senso considerando i 2.299 euro richiesti di listino per il Mate X, un prodotto che evidentemente si presterà a essere acquistato in abbonamento con l’operatore più che acquistato a prezzo pieno. Attendiamo comunque con ansia di poterci mettere le mani su e testarlo in maniera approfondita perché, al di là degli aspetti tecnici, la sensazione è quella di essere difronte a un dispositivo destinato a fare da apripista.
Articolo originale su tomswh.it